L’Azienda

LA FILOSOFIA AZIENDALE

Il punto cardine della filosofia aziendale è la fedeltà al paesaggio, intendendo l’uomo come mero custode della Natura e come moderatore che agisce nel rispetto del territorio e lascia un grappolo in più o in meno in base all’andamento stagionale. Un uomo che coltiva o inerbisce a seconda della vigoria della pianta, che gestisce la difesa del suolo, che utilizza zolfo o rame in base all’umidità e adatta l’altezza del filare al naturale estendersi dei tralci.

Per favorire tutto ciò, recuperiamo vecchi vigneti e ne realizziamo di nuovi con impianti fitti, come si praticava una volta, con 8.000 – 11.000 ceppi per ettaro. Le barbatelle usate per i nuovi vigneti, provengono esclusivamente dalle nostre piante centenarie secondo una pratica conosciuta come “selezione massale”.

La resa d’uva per ciascun ceppo corrisponde a meno di 1 kg e possiede equilibrio e armonia naturali che permettono di conservare tutte le tipicità del territorio. Concimazioni organiche, sovesci, basse dosi di rame, utilizzo di tisane a base di equiseto e ortica, conferiscono alla vite la giusta centralità nel processo di produzione vitivinicola.

 

LA CANTINA

Vendemmie tardive portano a perfetto compimento zuccheri, acidità e polifenoli. Lunghe macerazioni sia per i bianchi che per i rossi e fermentazioni spontanee, sono fondamentali per conservare l’identità di un territorio. Nel rispetto di questi principi, la cantina è stata realizzata su quattro differenti livelli con la sola regola di limitare al minimo l’intervento dell’uomo: il primo livello per il ricevimento delle uve e la fermentazione in cemento; il secondo per i bianchi in vasca senza l’utilizzo di pompe; il terzo per l’imbottigliamento e il quarto per le botti di legno.

I VINI

Bianchi liguri e rossi toscani. Così potrebbe essere sintetizzata la produzione di Terenzuola, azienda agricola biologica che snoda i suoi 22 ettari vitati a diverse altitudini: dai 50 ai 450 mt. slm. tra Liguria e Toscana.

L’areale di produzione inizia alle Cinque Terre, passa per Luni e finisce alle pendici delle Alpi Apuane a ridosso delle storiche cave di marmo di Carrara, in un territorio con 5000 anni di storia alle spalle chiamato Lunigiana storica fortemente vocato alla coltivazione della vite già dai tempi dei Romani.

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